“Non era neanche il mio tipo”, commento critico di Luigi Viola
«Non era neanche il mio tipo» è il bel romanzo che Carlo Longo ha voluto regalarci come prova d’esordio, conseguente alla sua lunga, inesausta e vitale passione per la letteratura, la quale trova ora nuovo ardore in una scrittura inedita, irruenta e tormentata.
Tutta colpa di Jack: “Ironia lucida e dissacrante”
Chi non ha collezionato nella propria esistenza qualche disastrosa storia d’amore? Azzardo un “chiunque”. E se siete parte di quello sparuto manipolo di fortunatissimi che in amore non hanno mai sbagliato un colpo allora, ok, di questo romanzo vi perderete la forte componente di partecipazione emotiva per apprezzarne appieno le pagine. Tornando a noi, quanti sarebbero disposti però a parlarne a cuore aperto? No, dai, davvero pochissimi. Perché sono tanti gli iceberg contro i quali ci siamo schiantati tutti, un po’ come il Titanic, in quella fredda notte di inizio secolo, ma confessarlo è per pochi coraggiosi. E questa si dimostra Alice M., contemporanea trentenne, che ripercorre con lucidità e…
Fragili omicidi per un commissario: “Speriamo sia il primo di una serie”
[…] si spera possa essere solo la prima stagione di una serie dove trovare e ritrovare ancora due figure (letterarie certo) che pur radicate nel tessuto del genere poliziesco apportano nuova linfa, accendono nuove fantasie, nutrono nuove passioni. Senza scomodare paragoni oziosi, Fragili omicidi per un commissario di Nevio Galeati entra in punta di piedi in un panorama mai saturo e lo fa con una personalità che è proprio quella che esclude confronti con precedenti illustri: se, come ormai sembra palese, l’originalità è morta (o comunque agonizza, non solo in letteratura), non resta che lavorare sulla personalità, sull’identità, su tutto quanto ci si presenta come esperienza unica e irripetibile perché…
Fragili omicidi per un commissario: “Galeati delizia il lettore”
[…] Nevio Galeati ci guida con maestria attraverso la disorientante coltre di nebbia che avvolge i suoi racconti, deliziando il lettore con il suo stile di scrittura fluido e ricercato […] Colpisce con forza brutale la veridicità di questi racconti: trame semplici, situazioni comuni, ambientazioni realistiche, follie già sentite. L’autore non disegna omicidi spettacolari che trasmettono la consapevolezza di essere immersi in un libro, la sua scelta è più sottile, dona alle sue storie tratti estremamente reali, tanto che non sorprenderebbe ascoltare al tg notizie simili… Leggi tutta la recensione su La Stamberga d’Inchiostro
Tutta colpa di Jack: “Un divertente spaccato sulle relazioni amorose”
Inkbooks recensisce il romanzo di Mara Munerati.
Non era neanche il mio tipo: “Da leggere”
Che l'amore è tutto è tutto ciò che sappiamo dell'amore.
“Voglio vederti soffrire”: un thriller multisfaccettato
Cristina Brondoni presenta ‘Voglio vederti soffrire’ al Salone di Torino (con Daniela Capobianco) Presentato in anteprima all’ultimo Salone del Libro di Torino, esce oggi nelle librerie fisiche e on line Voglio vederti soffrire di Cristina Brondoni (Clown Bianco Edizioni), un multi sfaccettato thriller psicologico che introduce alcuni elementi di novità rispetto al genere… Sara Minervini | 4.0 Blog Condividi
Un thriller psicologico
C’era una volta una bambina con i riccioli scuri e composti, la bocca arcuata in un sorriso e grandi occhi marroni.
Due passi nella Rimini felliniana
… c’è un libro che mi ha portata nella Rimini felliniana, ispirandomi a parlarne. Si tratta di “Rimini Graffiti”, di Nicola Arcangeli. Ho conosciuto Nicola durante una piovosa e uggiosa serata di fine aprile, in quel di Budrio. L’ho conosciuto perchè, tra il 28 aprile e il 10 maggio, insieme alla mia associazione culturale, ho avuto l’onore di organizzare la terza edizione del Festival della Letteratura di Budrio, e di presentare tre serate. Abbiamo raccontato il suo romanzo “Rimini Graffiti” proprio durante la serata di apertura del Festival… Giorgia Condividi
Beatrice Galluzzi recensisce “Luce”
Leggete questo libro per tornare al momento inafferrabile in cui avete scelto di diventare quello che siete, che è precisamente lo stesso in cui vi è sfuggito di mano anche il contegno approntato dai vostri genitori. E se fosse scegliendo la strada sbagliata che si arriva nel posto giusto? Continua a leggere su Donne Difettose